Asia

Giappone, cultura giapponese, Cina, eventi dell'estremo oriente

La Tokyo di Masashi Wakui

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Masashi Wakui

Tokyo è la principale fonte di ispirazione del fotografo giapponese Masashi Wakui, specializzato in vedute notturne di paesaggi urbani. Nato nel 1978, porta nella capitale giapponese un occhio affascinante e poetico, che cattura continuamente nel corso delle sue peregrinazioni notturne.

Nel 2012 scopre una nuova macchina fotografica che gli ha permesso di estrarre immagini fisse di scatti realizzati riprendendo una scena in altissima definizione. Diventa sempre più interessato e realizza così le sue prime fotografie, modificando successivamente i colori e l'illuminazione con l'aiuto di un software di ritocco.

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John Walsh - Super Eyepatch Wolf

John Walsh racconta di anime, cartoon, videogame e altri media in modo arguto, e ben documentato, raccogliendo dati e lasciando perdere per quanto possibile le opinioni soggettive.

Qui sopra ci spiega esattamente le ragioni della caduta dei Simpson, la serie tv più innovativa di qualche decennio fa, e nel fare questo ci rende partecipi del significato di gusto, di saper scegliere, comprendere e apprezzare davvero quello che si guarda, per evitare di ingozzarsi di qualsiasi cosa venga scelta da un algoritmo e farlo diventare come un passatempo qualsiasi.

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Huang Hai

Huang Hai Totoro

Spoon & Tamago ci racconta dello splendido poster che accompagna l'uscita del remaster digitale di Totoro in Cina, ad opera del leggendario illustratore cinematografico Huang Hai.

Da notare che in Cinese, dove i nomi propri curiosamente vanno tradotti con gli ideogrammi, Totoro diventa 龙猫 (o 龍猫) ovvero il "gatto-drago". Satsuki e Mei sembrano correre in mezzo di un prato dall'erba altissima, che però si rivela essere la pelliccia del nostro Spirito della Foresta preferito.

I poster di Huang Hai

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Shohei Otomo

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Shohei Otomo

Shohei Otomo è un artista giapponese che da anni si fa notare con le mostre della sua arte in giro per il mondo.

Tutte le sue opere roboanti, dense di carisma e sicurezza di sé, sono realizzate con la penna a sfera ed uno stile iperrealista e si ispirano alla frenetica vita della conurbazione di Tokyo.

Lo sguardo dell'autore ovviamente va oltre la superficie e si dedica invece ad indagare il lato nascosto, quello dove emerge una attitudine della popolazione spericolata ed indifferente, annegata nello stress.

Nota a margine: suo padre è l'autore di Akira, Katsuhiro Otomo.

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20 anni di playstation - 20 storie su Ken Kutaragi

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Ken Kutaragi


Ventiquattro anni fa, Ken Kutaragi attraversava il quartiere elettronico di Tokyo, raggiante di orgoglio, mentre i fan lo trattavano come un dio. Dopo anni di tentativi di realizzare una console di gioco - tra cui una collaborazione ben pubblicizzata con Nintendo, un tentativo meno pubblicizzato con Sega e dibattiti interni sull'opportunità che la mega azienda di Tokyo entrasse nel business da sola - Sony era riuscita nell intento. Con l'aiuto di centinaia di altri, l'ingegnere quarantenne aveva preso un'idea e l'aveva evoluta in quella che ora conosciamo come PlayStation.

Polygon pubblica 24 succose storie sull'ambiziosa, complessa figura del creatore della Playstation.

L'articolo in formato PDF

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Wa - La via giapponese all'armonia

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Wa - La via giapponese all'armonia
Nell'antico nome del Giappone "Yamato" il kanji 大 significa "grande" and 和 ("wa") significa "armonia".

In "Wa - La via giapponese all'armonia" la scrittrice Laura Imai Messina, che insegna lingua italiana all'università a Tokyo ed è ricercatrice di letterature comparate, prende spunto dalle 72 brevi stagioni e associa a ciascuna di esse una parola molto importante, oltre ad altre collegate, che ci illuminano sulla cultura e il modo di vivere del paese del Sol Levante, soprattutto in relazione al modo occidentale di vedere le cose.

La copertina molto light rischia di nascondere un libro imperdibile, prezioso e consigliatissimo per chi è interessato davvero alla cultura giapponese, che offre uno o più spunti di profonda riflessione ad ogni pagina.

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★ Le parole da Tokyo di Laura Imai Messina

Mottainai o del tempo perso


L'università giapponese WASEDA e la robotica

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La ricerca robotica alla WASEDA University (早稲田大学 Waseda Daigaku, abbrev. Sōdai 早大) è iniziata nel 1970 con WABOT, un progetto interdisciplinare guidato dal professor Ichiro Kato, noto come il padre dello sviluppo dei robot. Nel 1973 il suo team ha completato WABOT-1, un robot umanoide bipede in grado di condurre una semplice conversazione. Nel 1984 annunciarono WABOT-2, che poteva leggere una partitura musicale e suonare un organo elettronico con entrambe le mani e i piedi.

"La ricerca robotica comporta lo sviluppo di tecnologie in vari campi dell'ingegneria e l'approfondimento della nostra comprensione degli esseri umani."

WASEDA robotics international center
Humanoid Robotics Institute - Waseda University

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Eric So

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Eric So

Eric So è un artista multimediale di Hong Kong, attivo da quasi 20 anni sulla scena internazionale.
E' un art director che produce, con la sua compagnia papamamason, giocattoli, action figure, dipinti, sculture, design e fashion.

E' l'unico artista di Hong Kong chiamato dalla Disney per per omaggiare Mickey e Minnie.

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Eriko Kawasaki - Erikottero

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Chissà chi è il giapponese che vive in Italia più famoso. Eriko Kawasaki potrebbe aspirare al "titolo". Simpatica, carina, divertente, parla già bene l'italiano, canta, suona il piano, fa la modella, insegna e sa fare un sacco di altre cose.

E' davvero un'ottima ambasciatrice della cultura del Sol Levante.

Recentemente ha imparato a realizzare e fare editing di video su youtube, ed ha già accumulato 20000 "spettatori".

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