Junji Ito

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Junji Ito
Se n'era già parlato, ma l'incredibile lavoro di Junji Ito (伊藤 潤に, Itō Junji, 31 luglio 1963) merita un articolo a sé.

Ogni vignetta è densa di quell'inquietudine tipica degli horror psicologici giapponesi, e basta girare pagina per imbattersi nei peggiori mostri dell'immaginario. Figure orripilanti e sinistre a tal punto da ammantarsi di un'aura di nobiltà che le fa entrare di slancio tra i nostri ricordi da brivido.

Dopo avere iniziato a disegnare da bambino, ispirato dalla sorella maggiore, e aver svolto la professione di odontotecnico, Ito vince il premio Kazuo Umezu e inizia a realizzare manga.

Tra i più famosi ci sono Tomie, le avventure di una ragazza immortale che fa impazzire i suoi spasimanti e Uzumaki, storie di una città ossessionata dalle spirali.

Junji Ito faceva parte con Hideo Kojima e Guillermo del Toro del progetto Silent Hills, purtroppo cancellato da Konami.

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Ito's diary of curses

★ Junji Ito does Lovecraft better than Lovecraft in Sensor


How Media Scares Us: The Work of Junji Ito

Here's What Happens To Your Brain on Junji Ito | Darkology #29

Junji Ito Documentary

La famigerata colonna di destra

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Un pezzo molto interessante di Prismo su giornali, scorciatoie editoriali, clickbait e altri disastri informativi.

Quando parliamo di mass media dobbiamo pensare alle “notizie” come a dei prodotti di massa, progettati per raggiungere un target definito e spesso concepito in modo antiquato: i lettori cioè, vengono ridotti a un numero da vendere agli inserzionisti. Quello che le testate sembrano non aver capito, è che i lettori sono diventati consumatori attivi che, quando si sentono presi in giro, hanno a disposizione una voce per esprimere il proprio disappunto, e che di conseguenza il rapporto tra giornalisti e lettori non è più di tipo passivo come nella comunicazione broadcast.