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Dredd (2012)

Dredd 2012

Ci sono tre 'D' in Dredd e la pellicola del 2012 infatti è uscita anche in versione 3D: un vero e proprio B movie a tutti gli effetti che però, grazie al carisma di Karl Urban e la scrittura di Alex Garland (che sembra ispirarsi a The Raid: Redemption) si dimostra davvero, sorprendentemente, riuscitissimo.

Basato sui fumetti pubblicati a partire dagli anni '70 su "2000 AD " (wikipedia), opera scritta da John Wagner e illustrata da Carlos Ezquerra, aveva visto un primo film nel 1995 con Stallone, che però era un po' troppo ricco di quei tipici eccessi divistici hollywoodiani. Stavolta la pellicola diretta da Pete Travis è sporca e cattiva, emana vibrazioni distopiche come forse solo il Robocop di Verhoeven, è nettamente superiore alla somma delle sue parti.

Dredd (2012) @ Rotten Tomatoes


Dredd 3D Official Trailer #1 (2012)

Dredd (2012) Retrospective / Review

Ripley

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How James Cameron Changed Ripley, approfondisce il fatto che in "Aliens", James Cameron ha cambiato drasticamente il personaggio di Ripley. Ciò che ha fatto rivela molto del suo stile cinematografico, dei suoi pensieri sul genere e anche dello stile contrastante di Ridley Scott, il regista del primo "Alien".

Now You See It by jack Nugent

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Aliens vs. Terminator 2 — How to Sequel like James Cameron

L'Insostenibile Leggerezza della CGI

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L'Insostenibile Leggerezza della CGI
CGI did, in fact, ruin movies

Ebbene si, visti i primi timidi risultati di 20 anni fa, avevamo tutti il sospetto che la Computer Grafica avrebbe rovinato il cinema. Ora è una certezza. Il baricentro della realizzazione delle pellicole di maggiore successo si è spostato in postproduzione ed effetti speciali. Ogni aspetto della "pellicola" (rendiamo omaggio a chi non c'è più) ora è controllabile dagli infiniti eserciti di operai della CGI, il controllo è assoluto, le possibilità infinite, praticamente non c'è più alcun vincolo ed infatti è andato tutto a puttane.

Solo alcuni avveduti cineasti, con saggia misura, usano la CGI in piccole dosi, spesso di notte e con la pioggia per nasconderla il più possibile. I più facoltosi tornano ai "practical effects" ma i costi lievitano in modo sproporzionato. Decenni di cinema del passato sfolgorano del loro naturale realismo dovuto al fatto che gli effetti, presenti fin dalla notte della prima proiezione, erano creati da geni come Harryhausen, Bottin e co. In assenza di tecnici talentuosi i registi erano costretti a misurarsi con i vincoli realizzativi, e fare sfoggio dei loro muscoli creativi. Ora non più, purtroppo.

Fortunatamente oramai la gente inizia a stancarsi di questi stufati di pixel e diserta le sale (ok, anche per qualche altro motivo serio). Nel frattempo la difficoltà di scovare un equilibrio sta per andare incontro alla tentazione di resuscitare le superstar del passato, ora grazie anche ai deep fakes è tecnicamente possibile. A quando il primo oscar ad un attore trapassato ? Sarà per gli effetti speciali ? Non è che per caso è già successo ?

Il Cinema è artificio, tutto è finzione, storie, personaggi, spesso anche le ambientazioni (interni ed esterni), ma per animare questo artificio occorre un cuore pulsante che la tecnologia digitale spessissimo soffoca irrimediabilmente. L'eterno riproporsi della dicotomia uomo-macchina sarà al centro di questo secolo, in ogni ambito e settore.

★ 14 Warning Signs That You Are Living in a Society Without a Counterculture

Nell'immagine "The Intrinsic Perspective" by Alexander Naughton : l'occhio umano è capace di scorgere un singolo fotone nel buio.


The Backrooms



The Backrooms è un corto horror sul calco del "nastro VHS ritrovato" ( Blair Witch , 1999) ambientato in un labirintico edificio tuttto fatto di stanze dietro le quinte.

Molto originale e minimalista, riecheggia anche un interessante retrogusto di videogame.

Sul canale Kane Pixels molto altro materiale.

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Valentina Tanni: Viaggio nel rovescio del mondo in modalita noclip

Liminal Spaces - twitter

★ TITAA #32: Haunted Liminal Places

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Il Fascino di Godzilla

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godzilla

Durante gli oltre 60 anni dalla sua creazione nel 1954, Godzilla è stato molto amato non solo dai giapponesi, ma anche dalle persone al di fuori dell'arcipelago. La sua popolarità è cresciuta ulteriormente negli ultimi anni con l'uscita di Shin Godzilla (Hideaki Anno, 2016), un megahit in Giappone, e Godzilla vs. Kong (2021), il terzo capitolo della serie MonsterVerse di Hollywood.

Qual è la ragione di questa passione per Godzilla che ha trasceso sia il tempo che i confini nazionali? Qual è il fascino che si trova nei "Kaiju (怪獣)" come Godzilla, ma non nei mostri? Questo fascino duraturo viene discusso da Yuji Kaida, l'autorità nelle illustrazioni dei kaiju che li ha disegnati fin dagli albori dei film di questo sottogenere, e da Eiji Yamamori che si è occupato di tutti i disegni dei kaiju per la più recente serie anime di Godzilla, Godzilla Singular Point. (2021).

The Fascination with Godzilla: Insights from a Japanese Illustrator and an Animator

tv tropes

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Film-Grab

Film-Grab

La libreria di FilmGrab comprende più di 2500 film diversi e 160.000 immagini, tutte scelte a mano, che rappresentano la più completa libreria di riprese cinematografiche su internet.

Quello che è iniziato come un blog personale per condividere immagini di riferimento per una sceneggiatura in pre-produzione, negli ultimi dieci anni è diventato una risorsa inestimabile per i registi e i creativi di tutto il mondo.

FilmGrab mira a condividere la passione per i film di ogni epoca, ogni genere e di una gamma diversificata di voci artistiche.

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Villain - Il Cattivo

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Nurse Ratched Villain

Sidney Lumet, nel suo libro "Making Movies", derideva le spiegazioni didascaliche che motivano la scrittura dei "villain", i personaggi malvagi, con una variazione del "qualcuno una volta gli ha portato via la sua paperella di gomma, ed è per questo che è un assassino squilibrato". Sccriveva quindi "un personaggio dovrebbe essere chiaro dalle sue azioni attuali. E il suo comportamento nel corso del film dovrebbe rivelare le motivazioni psicologiche. Se lo scrittore deve dichiarare le ragioni, c'è qualcosa di sbagliato nel modo in cui il personaggio è stato scritto".

Ora però interi film e serie tv percorrono esattamente questa strada, come esempi "Ratched", "The Many Saints of Newark", "Buzz Lightyear". Alcuni di questi sono intrattenimenti di successo tuttavia, nessuno ne aveva sentito il bisogno.

Pop psychology has killed the villain

Villain Protagonist
Big Bad


Edgar Wright

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Basta il trailer di Last Night in Soho (presentato a Venezia; reviews), l'ultimo film di Edgar Wright, per restare affascinati dal tocco personale di questo regista, già autore di una lunga lista di pellicole notevoli: "Shaun of the Dead", "Hot Fuzz", "Scott Pilgrim", "Baby Driver" e "The Spark Brothers".

Stavolta i salti nel tempo all'indietro per tornare all'irripetibile golden age di questo quartiere di Londra funzionano in modo spettacolare, ma il film non si accontenta di operare soltanto questo meccanismo e cambia decisamente tono nella seconda parte.

Lo spettatore rimane senza nessuna delle sue certezze premasticate grazie ad una lunga serie di lavori di Hollywood, fatti tutti con lo stampino.

imdb

Edgar Wright’s Delirious Horror Movie Is a Mod Delight


"Downtown (Downtempo)" performed by Anya Taylor-Joy - Official Music Video - Last Night in Soho