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NOEMA

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NOEMA

NOEMA è una rivista che esplora le trasformazioni del nostro mondo. Pubblica saggi, interviste, reportage, video e arte sulle sovrapposizioni tra filosofia, governance, geopolitica, economia, tecnologia e cultura. Nel farlo, l'approccio unico è quello di uscire dalle solite strade e attraversare discipline, silos sociali e confini culturali. Dall'intelligenza artificiale alla crisi climatica, fino al futuro della democrazia e del capitalismo, Noema Magazine cerca una comprensione più profonda delle sfide più urgenti del XXI secolo.

In greco antico, "noēma" significa "pensiero" o "oggetto del pensiero". Ed è proprio questa la nostra intenzione: approfondire le questioni critiche che trasformano il mondo di oggi, a lungo e con un contesto storico, per illuminare nuovi percorsi di pensiero in un modo che non è possibile attraverso l'immediatezza dei media quotidiani.

Pubblicato online e in versione cartacea dal Berggruen Institute, Noema è nato da una precedente pubblicazione chiamata The WorldPost, che è stata prima una partnership con HuffPost e poi con il Washington Post. Noema pubblica articoli riflessivi, rigorosi e avventurosi di voci interne ed esterne all'Istituto. Pur impegnandosi a utilizzare il giornalismo per contribuire a costruire un mondo più sostenibile ed equo, cerca di non promuovere alcun interesse nazionale, economico o di parte.

The Model Is The Message

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Archivve - Visualize Value

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Archivve - Visualize Value

Fa sempre un po' sorridere la tendenza del web a incapsulare la saggezza dentro a delle GIF, oggi, che la nostra attenzione è ridotta al lumicino bombardata costantemente da mille assuefazioni distrazioni, tutto deve essere una pillola.

Per quanto buffo sia è sempre uno spunto di approfondimento interessante, se poi ci si sofferma a sufficienza per completare il processo personale per introiettarne il reale valore.

Archivve
Jack Butcher

Nell'immagine a destra: "Dopo che tutto è stato detto e fatto, molto è stato detto e poco fatto"
- Esopo


Incipit - Paul Vacca sull'Inizio di una Storia

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Vincent Van Gogh Still Life with Plaster Statuette and Two Novels
How to Be an Incipit è un articolo di Paul Vacca su come iniziano le storie. La prima frase diventa un segno di riconoscimento, un ammiccamento consapevole, un segno cabalistico tra addetti ai lavori. Non appena si dice "Per molto tempo sono andato a letto presto", "Buck Mulligan, maestoso e paffuto, è venuto dal vano scale portando una ciotola di schiuma su cui giacevano incrociati uno specchio e un rasoio" o "È una verità universalmente riconosciuta che un uomo single in possesso di una buona fortuna deve essere in mancanza di una moglie", si stabilisce una connivenza con il lettore.

Con il suo nome latino di "incipit", viene anche sviscerato in circoli eruditi, raccolto come le farfalle in soggezione per le loro diverse forme, colori o luccichii.

Ci sono quelli maestosi: "Era a Megara, sobborgo di Cartagine, nei giardini di Amilcare".

Quelli che agitano: "Spero che questo libro non venga mai letto".

Quelli che sfidano: "La vita non è un romanzo".

The Delicious Misunderstandings of Books
The Plot Against Metaphor
Can Fiction Help Us to Build a Better Future?
How Marcel Proust Can Save Our Digital Life

The Short Story: A Very Short Introduction - 2 Openings


Concentrazione - Focus

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focus art by Benjamin Flouw on behance

In ogni ambito della vita esiste un'asimmetria, nascosta. Se ci si concentra in modo scontato, si otterranno dei risultati comuni, scontati. Capire dove concentrarsi può fare una differenza enorme.

Tutti sanno che la concentrazione è importante. Ma la maggior parte delle persone non sa dove concentrarsi. Dire alle persone "di concentrarsi di più" è utile quanto dire loro di "prendere decisioni migliori". Un consiglio comune, ma inutile nella pratica.

Non tutta la concentrazione è uguale. Alcune focalizzazioni sono asimmetriche. Sapere dove concentrarsi è la cosa più importante per aumentare l'efficacia e risparmiare tempo.

The Asymmetry of Focus

Luke Burgis: The Power of Mimetic Desire [The Knowledge Project Ep. #138]

@farnamstreet su twitter

art by Benjamin Flouw on behance

Ciao Vichinghi

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Goodbye to Vikings

Goodbye to the Vikings è un articolo di History Today che ci rivela un equivoco molto comune sui vichinghi. Non è esistito un unico impero tribale scandinavo nell'alto medioevo ma il termine "wicing" (in islandese antico "víkingr") veniva usato genericamente per indicare qualsiasi genere di pirata al tempo. Una "professione, non un'etnia. "Viking" è poi stato ripescato nel XIX secolo dopo che iniziarono ad essere tradotte le opere della letteratura islandese medievale. E poi si cominciò a parlare di fattorie vichinghe, città vichinghe, uomini e donne vichinghe, ma questi sono tutti artefatti degli storici della seconda metà del 1800.

L'archivio


Distorsioni della Realtà nei Social Media

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social media distort reality


1. La distorsione delle emozioni estreme
Si verifica quando si ha accesso a quantità enorme di contenuti personalizzati di grande presa sulle emozioni, qualsiasi utente può trovare prove schiaccianti per le proprie convinzioni più profonde. Questa situazione crea opinioni contraddittorie "basate sull'evidenza", con conseguenti litigi, faide per arrivare fino ad aprire crepe nel senso di collettività.

2. La distorsione da inondazione di informazioni
Si verifica quando gli algoritmi e i bot inondano o curano le informazioni che gli utenti vedono in base alla loro probabilità di coinvolgimento (engagement), facendo credere agli utenti che ciò che è popolare (ad esempio, hashtag, commenti, tendenze) sia di consenso pubblico, quando in realtà può essere stato manipolato.

3. La Distorsione da Micro-Targeting
Si verifica quando gli inserzionisti inviano messaggi personalizzati, risonanti emotivamente - e talvolta opposti - a gruppi distinti di persone, dando luogo a micro-realtà individualizzate (bolle) che possono generare conflitti sociali.

4. La distorsione dell'indignazione morale
Si verifica quando gli algoritmi che massimizzano il coinvolgimento amplificano i contenuti emotivamente carichi e moraleggianti. Ne conseguono polarizzazione, errate descrizioni dell'"altra parte" e la percezione di un'indignazione morale maggiore di quella reale.

5. La distorsione dei contenuti coinvolgenti
Si verifica quando le piattaforme di social media incentivano la concorrenza a creare più contenuti virali. Ciò si traduce in una maggiore frequenza di pubblicazione, in un linguaggio iperbolico e in una maggiore diffusione di opinioni estreme, tra cui teorie cospirative e informazioni fuori contesto.

6. La distorsione dell'antigiornalismo
Si crea quando le piattaforme dei social media costringono le rispettabili organizzazioni giornalistiche a competere in un ambiente che premia i titoli clickbait e la retorica polarizzante, con il risultato di un giornalismo meno ponderato e meno ricco di sfumature.

7. La distorsione da slealtà
Si verifica quando gli utenti dei social media pubblici cercano di capire o di esprimere compassione per l'"altra" parte e vengono attaccati dalla "propria" parte per averlo fatto.

8. La distorsione dell'alterità
Si verifica quando gli algoritmi amplificano contenuti divisivi, negativi e fuori contesto su particolari gruppi. Ciò incentiva i contenuti "alteranti", inducendoci a disumanizzare gli altri e a considerarli indegni della nostra comprensione.

8 WAYS SOCIAL MEDIA DISTORTS REALITY

Working Memory - Come gli Smarphone Sabotano l'Attività del Cervello

[via]

Bartosz Ciechanowski

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Mechanical Watch Bartosz Ciechanowski

Bartosz Ciechanowski spiega nel dettaglio il funzionamento degli oggetti. E' probabilmente la cosa più vicina ad un esperto che ci mostra personalmente una tecnologia elencando ogni dettaglio.

Le pagine del suo blog prendono vita con innumerevoli immagini che sono animazioni interattive tridimensionali. E' davvero un esempio di libro versione 2.0, lo stato dell'arte come realizzazione per ogni sito di genere divulgativo.

L'orologio meccanico

Il Tesseract
★ La Bicicletta

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I Robot Stanno Arrivando...

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Nel video: "First look - 1,000 Robots by OpenAI Design Director - DALL-E 2 (3.5B) by OpenAI" si vede come il pattern matching dell'Intelligenza Artificiale, nel produrre immagini coerenti nello stile di vari artisti, sia davvero sorprendente e soprattutto quasi indistinguibile dall'opera di un artista.

Le persone tendono a chiamare tutto questo "gli algoritmi", anche se algoritmi (ovvero programmi scritti in codice) non sono. C'è come al solito una grande confusione, ma i numeri indicano che la IA sta inglobando tutto. Ad esempio, dal lancio di Github Copilot nel giugno 2021, più del 35% del codice Java e Python successivamente caricato sul sito è stato prodotto dal machine learning.

Nell'articolo "The robots are coming for (the boring parts of) your job" si accenna all'impatto previsto, ma il video dimostra che quello che noi intendiamo per "creatività" non sembra essere affatto fuori portata. E' davvero l'inizio di una nuova era che spaventa tutti perchè ci mette di fronte ai limiti delle nostre capacità.

Sono al momento oggetto di studio norme che facilitino la transizione di questi programmi nel mondo del lavoro e dell'economia.