Frontiers è uno dei più importanti editori del mondo ad accesso libero ed è un portale scientifica a disposizione dei ricercatori.
Le numerose riviste sono guidate e sottoposte a peer-review da comitati editoriali di oltre 100.000 ricercatori di alto livello. Coprendo più di 900 discipline accademiche, Frontiers è uno degli editori più grandi e più citati al mondo. Ad oggi, gli articoli di ricerca liberamente accessibili hanno ricevuto oltre 1 miliardo di visualizzazioni e download e 1,6 milioni di citazioni.
E' una risorsa indispensabile per comprendere davvero il futuro di qualsiasi disciplina, essendo così sincrona con lo stato dell'arte in tanti ambiti. E può avere interessantissime ripercussioni anche in ambito creativo.
Gli anti-pattern, come le loro controparti design pattern, sono delle buone idee che si rivelano molto nocive, definiscono processi e loro implementazioni difettose molto comuni all'interno delle organizzazioni articolate.
Un AntiPattern è un termine che descrive una soluzione comune e intuitiva ad un certo problema che però è ben noto che genererà conseguenze decisamente negative. L'AntiPattern può essere il risultato di un manager o uno sviluppatore che non sa fare di meglio, che non ha sufficiente conoscenza o esperienza nel risolvere un particolare tipo di problema, o che ha applicato un pattern perfettamente valido nel contesto sbagliato.
Un anti-pattern ben formulato spiega anche perchè la soluzione sbagliata sembra così attraente.
L'inondazione del fiume Po del 1994 ha spazzato via interi villaggi in Piemonte. Tra tutti i danni trasmessi in televisione, uno fece particolarmente scalpore: l'archivio storico di Cesare Pavese, uno dei più famosi e amati scrittori italiani, fu sepolto dal fango. Lo sfacelo colpì particolarmente un uomo di nome Pietro Livi, presidente della Frati e Livi di Bologna, un'azienda che da quasi 20 anni si occupa di restauro e conservazione di testi antichi. A quel tempo, però, nessuno in Italia era attrezzato per questo tipo di salvataggio. In passato, i documenti allagati e infangati venivano affidati a ditte che utilizzavano metodi di restauro elementari che si rivelavano invasivi e inefficaci: I libri venivano semplicemente messi in forni o asciugati all'aria in grandi stanze, il che spesso lasciava i testi inutilizzabili e faceva solo proliferare le muffe.
Livi decise di scoprire se qualcuno in Europa avesse trovato un modo più efficace per salvare queste preziose testimonianze delle conquiste umane. Alla fine, in Austria, Livi trovò un essiccatore a freddo che prometteva bene, ma era troppo grande e costoso per una piccola azienda artigianale come la sua. Poi, nel 2000, il fiume Po straripò di nuovo. Nella città di Torino, interi archivi di illustri istituti e biblioteche finirono sott'acqua. Non sapendo cosa fare, la Soprintendenza archivistica italiana del Ministero dei Beni Culturali convocò Livi. A quel punto, Livi si era fatto una solida reputazione come maestro restauratore, avendo studiato l'arte del restauro dei libri con i frati benedettini. Ma si rese conto che per un progetto di questa portata, la sua competenza non era più sufficiente; aveva bisogno di una sorta di laboratorio rinascimentale, dove poter collaborare con professionisti di diverse discipline. Livi credeva che fosse arrivato il momento in cui il mondo del sapere artigianale e il mondo della tecnologia, troppo spesso considerati come opposti, dovevano dialogare tra loro, a vantaggio l'uno dell'altro.
Steve Grand nel 1996 ha rilasciato un videogame che è anche una pietra miliare nella simulazione della vita artificiale: Creatures (Windows, Mac, Playstation, GBA).
Negli ultimi 25 anni Steve Grand ha proseguito nei suoi studi e afferma di aver capito qualcosa del segreto della coscienza, e che i suoi artefatti hanno iniziato ad esibire tracce di coscienza nel loro comportamento.
Gateboy è una nuova frontiera per l'emulazione e si spinge a simulare il comportamento di ogni gate presente sul chip, avendolo decodificato da una fotografia ad alta risoluzione, e ciascuna fase del clock. Chi mastica qualcosa di elettronica si può rendere conto di cosa significa in termini computazionali e comunque il programma riesce ad arrivare a 10 frame al secondo su processori moderni.
E' un eccellente pratica per capire il funzionamento approfondito di un apparato così sofisticato, altrimenti alla portata di pochi ingegneri progettisti.
Quei simpaticoni di Evil Martians ci spiegano le pieghe del nuovo formato grafico AVIF, che grazie ad una lunga serie di ottimizzazioni che derivano dalla tecnologia di compressione video (AV1), potrebbe soppiantare i vecchi formati (jpg) e anche quelli recenti (webp).
Oltre a tutti i dettagli il tutto viene incorporato nel suo contesto con Imgproxy, una tecnologia che, come suggerisce il nome, permette il caching efficiente dei contenuti grafici, minimizzando la capacità di storage necessaria e massimizzando la resa in termini di qualità.
Ai tempi dell'UC DOS i 4 font di base del cinese occupavano ben 8 dischetti, tanto da mettere in ginocchio qualsiasi computer fino ai primi anni '90.
All'inizio si fu costretti ad operare una selezione ed includerne solo una parte. Poi si cercò di passare dalla rappresentazione bitmap a quella vettoriale per risparmiare un 20-30% di memoria. Donald_Knuth (noto anche per TeX) creò Metafont, un programma per la rappresentazione di qualsiasi carattere in forma di equazioni geometriche.
Il libro ("GEB" per gli affezionati) esplora temi comuni nelle vite e nelle opere del logico Kurt Gödel, dell'artista M.C. Escher e del compositore Johann Sebastian Bach, ed espone concetti fondamentali per la matematica, la simmetria e l'intelligenza.
Attraverso brevi storie, illustrazioni e analisi, "GEB" illustra come i sistemi possono acquisire un contesto significativo nonostante siano fatti di elementi "senza senso". Discute anche l'autoreferenzialità e le regole formali, l'isomorfismo, cosa significa comunicare, come la conoscenza può essere rappresentata e memorizzata, i metodi e i limiti della rappresentazione simbolica, e persino la nozione fondamentale di "significato" stesso.
In risposta alla confusione sul tema del libro, Hofstadter ha sottolineato che Gödel, Escher, Bach non riguarda le relazioni tra matematica, arte e musica, ma piuttosto come la cognizione emerge da meccanismi neurologici nascosti. Un punto del libro presenta un'analogia su come i singoli neuroni nel cervello si coordinano per creare un senso unificato di una mente coerente, paragonandolo all'organizzazione sociale mostrata in una colonia di formiche.[1][2]
La tagline "una fuga metaforica su menti e macchine nello spirito di Lewis Carroll" è stata usata dall'editore per descrivere il libro.