Qui un' analisi di Game Maker Toolkit sul feeling del gioco e un approfondimento sul movimento del giocatore, in relazione ad altri celeberrimi platform.
Bayonetta è stato un vero tesoro per Platinum Games. La casa di Osaka ha riutilizzato il motore sviluppato per la strega più sexy, che permette le migliori meccaniche combat-action, per poi creare il pluripremiato Nier: Automata.
Ed ora arriva Astral Chain, diretto da quel Takahisa Taura che è stato lead designer dell'avventura di 2B e soci. Supervisiona Hideki Kamiya in persona. Anche stavolta c'è di più oltre al combattimento: occorrerà imparare a controllare i demoni mediante il proprio "legatus" in una ambientazione police cyberpunk con il character design di Masakazu Katsura.
Alla fervente attesa per l'arrivo di Spelunky 2 si aggiunge una nuova mega produzione: UFO 50, una collezione di 50 giochi (non) rilasciati da una immaginaria compagnia di produzione di videogame nel 198x per NES, con le limitazioni su colori, sonoro, grafica, sprite e numero di bottoni del controller ma il gameplay rivisto in chiave moderna, eliminando quindi gli errori di game design tipici dell'epoca.
Al timone alcuni degli sviluppatori indipendenti più interessanti in azione, coordinati dal geniale Derek Yu.
Modern Vintage Gamer ci racconta alcune delle storie più interessanti sui grandi classici e il loro rapporto con l'hardware più moderno. Ad esempio come sia stato possibile riuscire a fare il reverse engineering di Diablo grazie alla tabella dei simboli dimenticata sul disco della versione giapponese per playstation.
Metro Exodus è il gioco giusto nel quale immergersi dopo aver sofferto in modo così viscerale per la visione di Chernobyl (HBO).
La russia post-apocalittica immaginata nei libri di Dmitri Glukhovsky è un mondo interessante, sorprendente, nel quale abbandonarsi e respirare l'atmosfera di una fine del mondo non così scontata come quelle dei triti cliché hollywoodiani.
Stephen interpreta un bardo, secondo quanto deciso da una votazione su internet, e il suo famiglio sarà un'ape di nome "Eric", con solo 1 punto ferita ma una ottima "Armor Class".
Riuscirà il master a riaccendere il sacro fuoco del D20 a Colbert ?
Homo Ludens è un libro scritto nel 1938 dallo storico e teorico culturale olandese Johan Huizinga. Si discute dell'importanza dell'elemento ludico della cultura e della società.
Huizinga suggerisce che il gioco è primario ed è una condizione necessaria (anche se non sufficiente) per l'arricchimento della cultura. La parola latina "Ludens" è il participio attivo presente del verbo ludere che è a sua volta affine al sostantivo ludus: gioco. In altre lingue assume significati leggermente diversi che è interessante confrontare.
Gli argomenti sono:
I - natura e significato del gioco come fenomeno culturale
II - il concetto di gioco come espresso nel linguaggio
III - il gioco e il contesto come funzioni di civilizzazione
IV - il gioco e la legge
V - il gioco e la guerra
VI - il gioco e la conoscenza
VII - il gioco e la poesia
VIII - elementi di mitopoiesi
IX - la forma del gioco in filosofia
X - la forma del gioco nell'arte
XI - il gioco in occidente
XII - l'elemento ludico nella civiltà moderna
Boku no Natsuyasumi (ぼくのなつやすみ, "la mia vacanza estiva") è un gioco del 2000 per Playstation, parte della serie "Boku no Natsuyasumi", che ricorda The Inaka Project del quale abbiamo parlato di recente.
Il gioco ruota attorno a Boku, un bambino di 9 anni mandato da suo zio e sua zia nella campagna boscosa del Giappone. Ogni giorno è un'avventura. Boku è lì perché sua madre è nell'ultimo mese di gravidanza. Il giocatore lo controlla per i 31 giorni dell'agosto 1975 (in Giappone, una vacanza estiva, chiamata natsuyasumi (なつやすみ) dura un mese).
Si esplora l'area di gioco e si possono prendere insetti e metterli l'uno contro l'altro, raccogliere tappi di bottiglia, volare un aquilone, o semplicemente rilassarsi.
Kaz Ayabe, il game designer, voleva realizzare una simulazione del mondo reale, del cosiddetto "slice of life". I dintorni sono ispirati alla cittadina di Tsukiyono, nella prefettura di Yamanashi (vicino al monte Fuji).
Game Upscale è il subreddit dove i modder usano le tecniche del precedente articolo per fare upscale delle texture con l'aiuto dell'intelligenza artificiale.
La cosa si fa interessante perchè si tende a pensare che la AI si applichi al futuro, invece può migliorare, o rovinare, anche le opere del passato.
Non è difficile immaginare quindi infinite versioni di tutti i capolavori open source, in questo o quel "flavor", eliminando il rosso o la violenza, o aggiungendola, rimuovendo o sostituendo il tal attore o il tal strumento, variandone stile, cadenza e timbro, glissando su temi controversi o aggiungendone e cambiando completamente il finale, magari in base a feedback rilasciati durante la fruizione dell'opera.
Una amplificazione culturale forse imprevista. Soltanto uno dei frammenti di futuro che ci aspettano.