Owen Fitzgerald

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Owen Fitzgerald

Cartoon Research dedica un articolo a Owen Fitzgerald, fumettista americano nato nel 1916 a Cardwell, Missouri, ha subito sviluppato un interesse artistico. Da adolescente, ha ottenuto un lavoro nel boschetto di suo padre e ha iniziato a progettare case e chiese. Fitzgerald cercò di diventare un fumettista politico, e i suoi lavori furono presentati nello studio di Walt Disney. Dopo aver ricevuto un invito per lo studio, suo padre ha mise insieme i soldi del biglietto e spedì il figlio a Hollywood.

Iniziò come intermediario alla Disney nel 1937, e fu promosso come assistente animatore di John Lounsbery a Pinocchio prima di partire nel 1939 per lavorare negli studi Fleischer di Miami. Si trasferì di nuovo sulla costa occidentale all'inizio degli anni '40. Intorno al 1942, entrò a far parte della Warner Bros. e diventò disegnatore di layout per Friz Freleng.

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Yves Peters e il Font Design

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"Le lettere ci dicono più delle parole", è il motto dei designer di caratteri tipografici, e uno degli esempi più interessanti è l'uso che se ne fa nel cinema. Nei manifesti cinematografici degli ultimi 25 anni c'è un elemento di design che appare più spesso di ogni altro: il font Trajan. Si tratta di un carattere tipografico serif che è apparso su tutto, da film epici shakespeariani a "The Human Centipede". Ma, perchè ?

Yves Peters - graphic designer - ha cercato di capire, grazie allo studio di migliaia di manifesti cinematografici nei sui 20 anni di scrittura sulla tipografia. Ed ha scoperto che più di 400 manifesti cinematografici avevano usato il Trajan. Questo tipo di grafica digitale è stato un grande cambiamento rispetto al metodo tradizionale dei cartellonisti di dipingere a mano e quindi avere il controllo su ogni dettaglio del poster e delle scritte.

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Kazuo Ishiguro e il Terzo Spazio

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Kazuo Ishiguro
Il mondo accademico chiama "terzo spazio" una teoria sociolinguistica sull'identità e la comunità. La mescolanza di luoghi diversi nella vita di una persona crea una prospettiva unica, basata sulla mescolanza culturale, ed in genere dona una visione esterna che non ha bisogno di schierarsi dall'una o dall'altra parte.

Kazuo Ishiguro ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura l'anno scorso, e c'era una certa confusione, soprattutto in Giappone, per quanto riguarda la nazionalità dello scrittore. Nato a Nagasaki nel 1954, Ishiguro si è trasferito nel Regno Unito all'età di 5 anni e ha acquisito la cittadinanza nel 1982. recentemente lo scrittore è stato nominato anche baronetto.

"Alcune gemme del canone della letteratura inglese - si pensi a "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad o a "Lolita" di Vladimir Nabokov - sono state scritte da emigranti di altre nazionalità, utilizzando l'inglese come una seconda lingua. In un'ottica simile, il romanzo della seconda guerra mondiale "Il ponte sul fiume Kwai", scritto dal francese Pierre Boulle, cattura la mentalità degli inglesi e dei giapponesi."

Dopo alcuni racconti inediti ambientati in Inghilterra, Ishiguro si è rivolto al Giappone per il suo primo romanzo, con l'obiettivo di preservare il paese nel suo racconto prima che questo svanisse dalla sua memoria. Ambientato per lo più nel dopoguerra a Nagasaki, "A Pale View of Hills" è impresso con i marchi tipici dell'autore: il narratore inaffidabile e l'auto-inganno che avvolge la memoria. La posizione di Ishiguro gli permette di inchiodare i manierismi giapponesi e le conversazioni circolari, mentre, a distanza in Inghilterra, approfondisce anche le questioni relative alla colpa e alla negazione giapponese.

In seguito ha poi scritto: "Quel che resta del giorno", dal quale è stato tratto il bel film della coppia Merchant Ivory.

Kazuo Ishiguro: 'AI, gene-editing, big data ... I worry we are not in control of these things any more'

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Mary Shelley e Frankenstein

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Mary Shelley

L'anno è il 1816. Ci sono ancora decenni tra lei e l'invenzione della prima lampadina a incandescenza. Ci vorrà più di un secolo perchè la Via Lattea si riveli non come l'intero universo, ma come una delle innumerevoli galassie. La fotografia deve ancora essere inventata; l'atomo deve ancora essere diviso; Nettuno, penicillina e DNA devono ancora essere scoperti; la teoria della relatività e la meccanica quantistica devono ancora essere concepite. La stessa parola "scienziato" deve ancora essere coniata (per il matematico scozzese Mary Somerville).

In questo contesto e nei suoi angusti aspetti della conoscenza, appena immaginabili per la visione odierna della comprensione scientifica, Mary Shelley scatenò la sua immaginazione, sfidata da Lord Byron, e cominciò a scrivere ciò che sarebbe stato pubblicato diciotto mesi dopo, il primo giorno del 1818, come "Frankenstein; o Il Prometeo Moderno". Il suo messaggio è tanto cauto quanto irreprensibilmente ottimista. "Il lavoro degli uomini di genio", scrive questa donna di genio, "per quanto possa essere sbagliato nella sua direzione, non fallisce quasi mai nel tradursi alla fine in un concreto vantaggio per l'umanità".

Dal lungo articolo di Maria Popova: 200 Years of Frankenstein: Mary Shelley’s Masterpiece as a Lens on Today’s Most Pressing Questions of Science, Ethics, and Human Creativity

Frankenstein: Annotated for Scientists, Engineers, and Creators of All Kinds
Reanimation
Frankenstein or The Modern Prometheus (Project Gutenberg)

★ Ground Zero of Science Fiction - William Gibson

★ June 16, 1816: The Inception of Frankenstein and Mary Shelley’s Prescient Warning About Reproductive Rights

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Frankenstein by Mary Shelley - Unabridged Audiobook 1831 Edition