Rebecca Heineman, programmatrice, scrittrice, game designer, ingegnere, pilota, infermiera e molte altre cose è una veterana della storia del videogioco.
Dopo aver vinto i campionati di Space Invaders a 14 anni, ha lavorato per la leggendaria Avalon Hill, per la Interplay sulla serie Bard's Tale.
Recentemente ha rilasciato il codice del porting di Doom su 3DO e quello di Space Ace per Apple IIe.
Lee Sedol, grande maestro dell'antico gioco cinese Go, è stato il primo a capire. Il suo avversario è un programma: Alpha Go, sviluppato da Google Deep Mind.
Nella seconda partita, la mossa 37 del computer lo spiazza completamente, e si può chiaramente vedere nel video. Nessuno se la aspettava. Una mossa audace, imprevista, aliena in un gioco con oltre 2500 anni di storia alle spalle. Una mossa che nessuno ha programmato prima, ma che il software è stato in grado di operare in autonomia, che dimostra la qualità di quello che è stato in grado di imparare da solo, giocando contro sé stesso.
La serie di incontri è già considerata un momento storico nella storia dello sviluppo dell'intelligenza artificiale, e il momento topico è questo: la mossa numero 37. Quella che dimostra che, dentro a quei byte, c'è qualcosa che nessun umano ha mai pensato prima. Un barlume di vera intelligenza autonoma, benchè ristretta in un contesto di perfetta conoscenza di un singolo gioco.
E' qualcosa di molto diverso da quanto avvenuto quasi 20 anni fa quando Deep Blue sconfisse il campione del mondo di scacchi, Kasparov. Si trattava in quel caso di performance optimization e "furbi trucchi" previsionali tipici della strategia cognitiva del periodo. Comunque un risultato impressionante e altamente simbolico. Ma praticamente solo un prologo di quanto avvenuto con AlphaGo.
Deep Mind è stata acquisita da Google nel 2014, quattro anni dopo essere stata fondata da Demis Hassabis, prodigio inglese, grande maestro di scacchi a 14 anni, co-autore di Theme Park e plurilaureato a Cambridge.
Una volta dominato il Go, Hassabis ha dichiarato che il bersaglio successivo potrebbe essere StarCraft di Blizzard. Ma ci sono in ballo progetti molto più interessanti che hanno a che fare con la ricerca e la salute pubblica.
Direttamente dall'inesauribile miniera di tesori delle riviste pulp sull'internet archive: IF Magazine, tutti i 175 numeri della pubblicazione americana di fantascienza nata negli anni 50 ed arrivata a vincere l'Hugo Award per tre volte di fila, dal 1966 al 1969, sotto la direzione di Frederik Pohl.
Google ha comprato: virustotal, un servizio online che è in grado di verificare la presenza di virus, worm, trojan, e qualsiasi tipo di malware in file fino a 128 Mb.
E funziona anche sui siti web. Non sostituisce un antivirus in azione permanente sul proprio computer, ma può fornire dati molto interessanti in caso di dubbi su questo o quel file.
Io9 raccoglie alcune delle illustrazioni più belle ispirate dal "Neuromante" di William Gibson. Capolavoro seminale la cui attualità diventa ogni giorno più sconvolgente.
In order to know how good you are at something requires exactly the same skills as it does to be good at that thing in the first place, which means — and this is terribly funny — that if you are absolutely no good at something at all, then you lack exactly the skills you need to know that you are absolutely no good at it.”
John Cleese ci spiega l'effetto Dunning-Kruger: per rendersi conto del proprio livello di incompetenza occorre una competenza che, per definizione, non si possiede.
Corollario: "highly skilled individuals may underestimate their relative competence and may erroneously assume that tasks which are easy for them are also easy for others."
Proprio al centro dell'enorme condivisione di conoscenza consentita da internet c'è Wikipedia, con oltre 1 miliardo di correzioni operate su 17.6 milioni di voci da parte di 27 milioni di utenti.
The Wikipedian racconta cosa succede dietro le quinte del sito più importante della rete e di come, quest'anno, la situazione sia un po' .complicata.
Si corre il rischio di rimanere soltanto con Conservapedia, la variante "conservatrice" dell'enciclopedia online.
Fu Ricciotto Canudo, studioso di film, a chiamare il cinema: "La Settima Arte".
Per lui un film era la sintesi delle cinque arti antiche (così classificate da Hegel nel suo "Lectures on Aesthetics"): Architettura, Scultura, Pittura, Musica e Poesia, cui si aggiunse poi la Danza.
Nel video, che spiega come la colonna sonora di Howard Shore accompagni in maniera sottile ed elegante il film de "Il Signore degli Anelli", si coglie infatti come anche elementi di teatro per la recitazione, poesia per la scrittura, pittura, scultura e architettura per storyboard, accessori e scenografie contribuiscano alla costruzione di quel mondo che vediamo dentro alla pellicola.