Nell'estate del 1997 una dolce melodia composta da Nobuo Uematsu accompagnò l'uscita della killer application forse più importante per la console di maggiore successo di tutti i tempi: Final Fantasy VII per playstation.
Gamespot ricorda come mai prima di allora la tecnologia, la giocabilità, la narrazione si fossero fuse in un modo così armonioso. Tutto sembrava perfetto, anche se a ben vedere c'era qualche difetto minore. Ma non c'è discussione che tenga. Al solo nome di Aeris, tutti i fan provano un brivido di emozione, FFVII detiene moltissimi record e i personaggi di Tetsuya Nomura sono forse quelli meglio caratterizzati della saga, nonostante fossero rappresentati per la gran parte del gioco come dei pupazzetti.
E' curioso sapere che in fase di produzione fu proprio FFVII che contribuì all'ingresso di Sony nel mercato console. Originariamente si era pensato di farlo uscire per una fantomatica periferica per Nintendo in grado di leggere i CD. La casa di Kyoto pensò che in termini di tecnologia laser Sony sapeva il fatto suo. Nintendo svelò un sacco di intimi segreti a Sony, che poi furono usati per progettare la nascita della Playstation.
Ora Cloud Strife e Sephirot (o qualcuno che gli somiglia moltissimo), incrociano di nuovo le spade sugli schermi argentei del festival di Venezia, dove Square Enix ha presentato quello che potrebbe essere il suo capolavoro: Final Fantasy VII: Advent Children