The Ghost in the Shell of a Doll

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Il 3 marzo in Giappone si celebra l'Hina Matsuri, e vengono donate alle bambine le bambole tipiche che rappresentano l'imperatore e l'imperatrice (Hina Ningyo) e la loro corte. Dopo qualche decina di anni e dopo avere assistito a gran parte della vita dei loro "padroni" pero', queste bambole hanno i kimono scoloriti e si avrebbe voglia di disfarsene. Il problema e' che nel paese dei mille dei, perfino alcuni oggetti sono ritenuti ospiti di un'anima, cosi' come gli animali, figuriamoci un simulacro dalle sembianze umane (e addirittura imperiali). E quindi liberarsene in modo poco ortodosso incute grande timore nei giapponesi, che temono la vendetta degli spiriti inquieti. Sono stati quindi predisposti appositi riti di saluto (sia buddisti che shintoisti), che sono praticamente dei funerali. In alcuni di questi le bambole vengono caricate su "navettine" mandate poeticamente alla deriva nel mare, un po' come facevano i vichinghi. In attesa del giorno del rito appositi templi ospitano gli antichi giocattoli, ma alcuni di essi dotati di un'aura o una fattura particolare, sono destinati a restare a riposare li', perche' nessuno ha il coraggio di mandarli via, nemmeno mediante un rito appropriato.

Hina Ningyo by Iwate Takizawa
[via keiko Ichiguchi]

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