Chinka, la piccola pompiera con i manicotti fra i capelli è stata la protagonista di un formidabile pesce d'aprile.
Sul suo sito ufficiale il superotaku Danny Choo (che se ne va in giro per il mondo in perenne cosplay da stormtrooper) ha annunciato che si apprestava ad entrare nel mondo della produzione di anime.
Vista l'eco internazionale che ha avuto l'iniziativa, nonostante tutti avessero capito la natura dello scherzo, la produzione dell'anime Chinka è iniziata sul serio !
Evangelion è la serie di culto per eccellenza nel panorama nipponico. L'occulto misticismo e il fanatismo che la circondano la rendono il bersaglio perfetto per una deliziosa parodia di 24 (al momento) mini-anime in 3DCG.
Rei, Shinji e Asuka si trascinano dietro la loro ingombrante personalità nelle aule di un liceo dove Gendo, Misato e gli altri fanno i professori. Certi altarini che si potevano intuire tra le righe dell'anime originale vengono qui svelati in modo talmente spudorato da fare arrossire i fan.
E tra i banchi siede nell'indifferenza generale nientemeno che l'EVA 01, che dopo scuola se ne torna allegramente a casa in bici, con i palazzi di Neo Tokyo 3 sullo sfondo.
Il fantastico anime di Hiroyasu Ishida (Tete): La confessione di Fumiko ha fatto il giro del mondo grazie al suo humor iperbolico, una superba integrazione con i fondali 3D e una corsa/caduta degna di un coyote della Warner. L'autore è ancora uno studente della facoltà di animazione nella famosa università del manga: "Kyoto Seika".
Sul suo canale youtube si possono apprezzare i lavori precedenti. Un esile robot che corre in una città 3D è senz'altro stato uno studio fondamentale per le successive realizzazioni.
Sottotitoli in differita:
“Umm, umm. Per favore usciresti con me ?”
“Mi spiace! Ora, perferisco concentrarmi sul baseball!”
“[qualcosa]-kun, baka!” (oramai internazionale)
<discesa selvaggia con rilancio sul trampolino>
“Ti cucinerò la zuppa di miso tutte le mattine !” (= proposta di matrimonio)
“Mi spiace! Voglio concentrarmi sul baseball!”
Cosa succederebbe se gli X-men fossero un anime giapponese ? Probabilmente la squadra sarebbe composta da giovani liceali in marinaretta, non si perderebbe troppo tempo a parlare di "problema mutante", ci sarebbe magari una spruzzata di yuri e l'eventuale protagonista, lungi dall'essere tarchiata e pelosa con unghioni di adamantio retrattili, sarebbe una tsundere con il pieno dominio dei campi elettrici in grado di sparare una moneta addosso ad un'automobile alla velocità della luce (nota per i non avvezzi alla relatività ristretta: la massa diventa infinita).
E per chi si sta chiedendo come mai ad un certo punto la protagonista venga chiamata "biri-biri", questa è l'onomatopea per lo shock da corrente elettrica! (altre onomatopee giapponesi).
A volte, di rado, si avverano più sogni contemporaneamente: il sogno di assistere ad un meraviglioso film d'animazione, il sogno di dare un'occhiatina a come sarà il web 3.0 e forse il sogno più grande ovvero trovare un degno erede di quel geniaccio di Hayao Miyazaki.
Mamoru Hosoda ha iniziato con i digimon (!) ma dopo "One Piece" nel 2006 ha realizzato il fantastico: La ragazza che saltava nel tempo, osannato da pubblico e critica in giro per il mondo.
La piena e definitiva consacrazione arriva con questa strepitosa pellicola del 2009: Summer Wars. Un divertentissimo film pieno di personaggi ben caratterizzati, con una grande trama che va da "matrix" all'"ultimo samurai" e mostra la prodigiosa anima medievale e ipertecnologica del Giappone.
Questo film dello studio Ghibli del 1995 è una vera gemma da riscoprire. La sceneggiatura è dello stesso Miyazaki e la regia è affidata a quello che avrebbe dovuto essere il suo erede designato: Yoshifumi Kondo. Purtroppo "Mimi wo Sumaseba" (耳をすませば, "se ascolti attentamente") è rimasto il suo unico film.
La realizzazione è così curata che sembra quasi di sentire il profumo dell'erba e il calore del sole d'estate. Il ritmo è così naturale che sembra scandito dai battiti del cuore e la città dove si svolge la vicenda di Shizuko è così ricca di panorami mozzafiato da riuscire a far percepire la meraviglia della realtà, rappresentata con maestria nella sua parte più bella.
Volare, fluttuare e cadere... non è poi così diverso. E' una questione di controllo. Certe volte al massimo si riesce a malapena a fluttuare. Ogni tanto, purtroppo, si cade.
Nel frigo di Shiki ci sono solo bottiglie d'acqua, il telefono è sul pavimento insieme ad alcune riviste sparse. Non c'è nient'altro che un letto accostato alla parete. Ha un'anima divisa in due, spartana, fredda e solitaria; sembra sempre sul punto di sfoderare il fido coltello e illuminare di azzurro e viola i suoi occhi terribili in grado di percepire la morte. Ricorda vagamente Motoko Kusanagi anche nell'aspetto fisico (stessa doppiatrice: Maaya Sakamoto), e come lei combatte contro entità invisibili. Soprannaturali, anzichè elettroniche.
Kara no Kyōkai (空 の 境界, lett. "il confine del vuoto") è una serie di sette film d'animazione tratti da alcuni racconti di Kinoko Nasu che si svolgono in periodi ben precisi:
Overlooking View - settembre 1998 Murder Speculation I - agosto 1995, marzo 1996 Remaining Sense of Pain - luglio 1998 The Hollow Shrine - marzo 1996, giugno 1998 Paradox Spiral - novembre 1998 Oblivion Recorder - gennaio 1999 Murder Speculation II - febbraio 1999
Un nome, un lapsus ed un contesto: la vita della protagonista prende una svolta improvvisa.
Il suo nome è Sawako Kuronuma (黒沼爽子: la dolce bambina della palude nera). Ha lunghi capelli neri e la pelle candida. Quando da bambina una sua amica per sbaglio la chiama Sadako, il suo destino è segnato. Da quel momento tutti la vedranno come la protagonista di The Ring. E in Giappone le superstizioni vengono prese sul serio a livello istituzionale.
Anni dopo la nostra adorabile eroina sbarca al liceo oramai rassegnata alle dicerie e totalmente imbranata a livello sociale. Il fatto poi che sorrida in modo così sinistro (per timidezza) non aiuta affatto a dissipare le voci che la circondano. Fortunatamente la presenza di un nuovo compagno di classe e il suo vedere oltre una reputazione clamorosamente immeritata cambieranno di nuovo la sua vita giorno dopo giorno. Osservare Sawako crearsi il suo piccolo, grande cerchio di amicizie scalda il cuore ma questo le procurerà invidie e perfino una rivale (sul vocabolario: un degna avversaria).
Production IG anima questo delizioso shoujo manga di Karuho Shiina in maniera impeccabile, e la goffa Sawako è Mamiko Noto, una delle voci più richieste del Sol Levante, protagonista di ben 73 serie (e di innumerevoli altre in ruoli minori).
Hanamaru Youchien (はなまる 幼稚園, lett. l'asilo del fiore tondo) è diretto dal regista di Gundam 00 e prodotto da GAINAX, ma chi si aspetta robottoni che se le danno di santa (!) ragione nell'ennesima saga epica rimarrà un po' disorientato.
Questa è la storia di un insegnante d'asilo e della clamorosa cotta che si prende istantaneamente per lui la bambina più vivace della sua classe. Anzu (杏, albicocca) è la figlia di una ex-senpai del protagonista che conoscendolo bene incoraggia per divertimento la piccola a fargliene di tutti i colori. Ed effettivamente si ride di gusto grazie anche ai coprotagonisti. Il moe trionfa in questa serie, aiutato da una ambientazione dove dominano forme decise dai colori vivaci, prati, sole e immensi scivoli. Un momento della vita nel quale esistono solo grandi storie e sogni ad un passo dal trovare realizzazione.
Fra poche ore esce nei cinema giapponesi "The Disappearance of Haruhi Suzumiya", nel quale, stando al titolo ed ai racconti originali, la divina tsundere si toglie finalmente dalle scatole e il più riuscito clone di Rei Ayanami, ovvero l'algida Yuki Nagato (長門有希), trionfa sullo schermo.
Per l'occasione è stata presentata una nuova canzone cantata da Minori Chihara, la doppiatrice dell'interfaccia che adora leggere: "Yasashii Bokyaku" (Kindly Forget).
Non manca anche un bel videogame doujin liberamente scaricabile con tutti i personaggi (e i costumi) della serie originale: Haruhi Fighting Game by Souvenir Circ (da tenere d'occhio).
Il franchise è sopravvissuto al loop degli 8 (otto!) episodi identici della seconda serie che hanno anche venduto bene in DVD e BD, anche grazie al fanatismo intorno alla figura di Yuki Nagato. La maga aliena è riuscita perfino ad ispirare uno dei più riusciti crossplay in circolazione, quello di Tissue Hime, davvero trascinante nei suoi incredibili giri di basso.