Una mente sempre in viaggio

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"A mind forever voyaging" è una avventura della Infocom, una compagnia che fiorì nei primi anni '80 con un genere di giochi esclusivamente basati sulla narrazione. Era come leggere un libro, ed interagire per far progredire la storia. Bastava masticare un po' di inglese per essere in grado di immaginare di essere il primo supercomputer senziente, oppure una giovane in viaggio verso il suo promesso sposo nei Caraibi alle prese con i pirati.

Ma forse il titolo di gran lunga più famoso è "Zork", con la sua coda di seguiti, uno dei quali addirittura su CD-Rom. E poi "The Hitchhickers Guide to the Galaxy", "Leather Goddesses of Phobos", "Planetfall", e tanti altri.

Basta caricare uno dei piccoli programmi che emulano la macchina delle avventure Infocom e poi spolverare la fantasia.
Tre link da Brainygamer di approfondimento:1, 2, 3

viva-graphics

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viva-graphics è l'allegro sito dell'instancabile Naoki Izumikawa e ospita vari personaggi e character design molto simpatici, spesso interattivi tramite flash.

Dancing Cat permette di disturbare "circa 44 gatti in fila per 9 senza resto" (RoRo) che saltellano e fanno numeri di giocoleria con la loro agile coda.

Ma c'è anche Beeno, la mascotte del sito, che si esibisce in scatenati balletti su una ipnotica musichetta techno.

Il sito ha un design elegante e funzionale e contribuisce al buonumore come e quanto una tavoletta di cioccolato.

Da vedere

Back in time

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Peasant Quest è una finta avventura del 1982 che fa la parodia dei vecchi giochi della Sierra di Roberta Williams alla King Quest, con tanto di punteggio (0 di 180) che indica le cose ancora da realizzare.

La grafica è quella cubettosa tipica di quegli anni e il quadro di presentazione non è altro che un immagine di un vecchio apple IIe che carica.

Il sito che ospita questo capolavoro di fine ironia è

http://www.homestarrunner.com/games.html

e vale proprio la pena di farci un giro.

Affidate le spad... ehm le zappe !

Final Fantasy VII: Advent Children

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Nell'estate del 1997 una dolce melodia composta da Nobuo Uematsu accompagnò l'uscita della killer application forse più importante per la console di maggiore successo di tutti i tempi: Final Fantasy VII per playstation.

Gamespot ricorda come mai prima di allora la tecnologia, la giocabilità, la narrazione si fossero fuse in un modo così armonioso. Tutto sembrava perfetto, anche se a ben vedere c'era qualche difetto minore. Ma non c'è discussione che tenga. Al solo nome di Aeris, tutti i fan provano un brivido di emozione, FFVII detiene moltissimi record e i personaggi di Tetsuya Nomura sono forse quelli meglio caratterizzati della saga, nonostante fossero rappresentati per la gran parte del gioco come dei pupazzetti.

E' curioso sapere che in fase di produzione fu proprio FFVII che contribuì all'ingresso di Sony nel mercato console. Originariamente si era pensato di farlo uscire per una fantomatica periferica per Nintendo in grado di leggere i CD. La casa di Kyoto pensò che in termini di tecnologia laser Sony sapeva il fatto suo. Nintendo svelò un sacco di intimi segreti a Sony, che poi furono usati per progettare la nascita della Playstation.

Ora Cloud Strife e Sephirot (o qualcuno che gli somiglia moltissimo), incrociano di nuovo le spade sugli schermi argentei del festival di Venezia, dove Square Enix ha presentato quello che potrebbe essere il suo capolavoro: Final Fantasy VII: Advent Children

Philip Craig Russell

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Philip Craig Russell è uno di quegli artisti della matita che fanno breccia molto facilmente tra i fan con un tratto morbido, elegante, ironico e sensuale.

A lui Karen Berger e Neil Gaiman pensarono per il mitico episodio numero 50 di Sandman: "Ramadan", ambientato nella Baghdad fiabesca e purtroppo anche un quella devastata dalle bombe. Un piccolo capolavoro che è un omaggio alle "Mille e una notte" e che ha ispirato addirittura Richard Garfield mentre creava la prima espansione del suo gioco di carte Magic.

Craig Russell ha illustrato anche il "Parsifal" di Wagner e "il Flauto Magico" di Mozart.

L'immagine a fianco fa parte di una collezione privata che è dedicata alle danzatrici.

Il Samurai che venne dall'Europa

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I primi occidentali a sbarcare a Zipango, il mitico paese citato da Marco Polo nel resoconto del suo viaggio verso oriente, furono i portoghesi, in pieno 1500. Furono aiutati dalle basi commerciali che avevano dislocato lungo tutta la costa dell'oceano Indiano, ultima delle quali Macao, che permetteva di doppiare la penisola cinese e spingersi nello sconosciuto e tempestoso mare del Giappone.

Era il periodo dello shogun Tokugawa, che comandava un armata di decine di migliaia di uomini, aveva unificato il comando dell'arcipelago e sotto di lui una sessantina di signori governavano i loro feudi. L'imperatore restava quasi prigioniero della gabbia dorata del suo palazzo, senza praticamente alcun potere.

William Adams, il primo inglese a sbarcare nel paese del sol levante, sessant'anni dopo i primi portoghesi, riuscì a farsi strada fino a diventare un importante consigliere dello shogun. Era sopravvissuto ad un allucinante viaggio attraverso due oceani, l'Atlantico e lo sterminato Pacifico, doppiando lo stretto di Magellano. Di cinque galeoni che erano partiti dal'Olanda ne arrivò uno soltanto, con l'equipaggio decimato e in condizioni disperate.

Attraverso il minuzioso studio dei carteggi e della documentazione a disposizione delle British Library, Giles Milton confeziona un saggio che ha il sapore di un romanzo, e svela interessantissimi dettagli sull'attività della Compagnia delle Indie Orientali.

L'ambientazione e le vicende sono le stesse che racconta, romanzandole, James Clavell nel suo famoso best-seller del 1975: "Shogun".

MasaMania

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MasaMania è "un sito che riporta notizie sulla cultura giapponese con foto schifose e un pessimo inglese che non avrete mai la possibilità di beccare sulla CNN". E' così che lo descrive l'autore.

Questo "paparazzo del sol levante" riporta imperdibili minireportage su cantanti da strada che vendono snack, su bande di scooter con le cromature autoilluminate.E' un occhio privilegiato sul "retrobottega" del Giappone, che permette, nel caso della foto a fianco, di osservare i tamarrissimi veicoli dei fan di Ayumi Hamasaki che hanno modificato i loro furgoni in tema con la loro star del cuore. Ce ne sono di buffi e estremamente spettacolari.

In generale il sito parla di curiosità che è praticamente impossibile trovare in altri posti sul web, quantomeno senza incappare in una dose letale (per la comprensione) di ideogrammi.

Masamania significa "mania per la verità".

Spectrum hall of fame

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E' una curiosa classifica dei 100 titoli più significativi per l'8 bit di Sir Clive Sinclair

Un microcomputer famosissimo negli anni '80, celebre per la livrea nera con l'arcobaleno in un angolo e per la tastiera con più di 6 funzioni per tasto che se imparavi a programmare in basic potevi anche suonare il pianoforte.

Riguardati con la consapevolezza attuale, soprattutto per la grafica, sembrano i disegni delle elementari di un bambino. Un po' approssimativi, con pochi colori vivacissimi (che sbordano anche un po' dai margini, caratteristica peculiare dello speccy) ma densi di uno spirito e di una poesia che oggi lasciano stupefatti.

"beep"

Miyazaki e Moebius

L'affinità divenuta amicizia tra Hayao Miyazaki e Moebius viene celebrata in una mostra congiunta che si terrà Parigi dal 1 dicembre al 31 marzo 2005 presso "Le Monnaie de Paris", uno sfarzoso palazzo che è una cornice inusuale per due artisti che hanno dedicato il loro talento ad opere di genere meno classico.

C'è anche un sito ufficiale dell'evento: http://miyazaki-moebius.com/ dove si possono trovare alcuni esempi della produzione dell'inventore del garage ermetique e del creatore di Nausicaä.

Watch Moebius and Miyazaki, Two of the Most Imaginative Artists, in Conversation (2004)





A talk by Hayao Miyazaki and Moebius