cultura

letteratura ed altro

Cromorama di Riccardo Falcinelli

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Cromorama di Riccardo Falcinelli
"Perché le matite gialle vendono di piú delle altre? Perché Flaubert veste di blu Emma Bovary? Perché nei dipinti di Mondrian il verde non c'è mai? E perché invece Hitchcock lo usa in abbondanza?"

"Intrecciando storie su storie, e con l’aiuto di 400 illustrazioni, Falcinelli narra come si è formato lo sguardo moderno, attingendo all’intero universo delle immagini: non solo la pittura, ma anche la letteratura, il cinema, i fumetti e soprattutto gli oggetti quotidiani, che per la prima volta ci fa vedere in maniera nuova e inconsueta. Tutte le società hanno costruito sistemi simbolici in cui il colore aveva un ruolo centrale: pensiamo al nero del lutto, al rosso del comunismo o all’azzurro del manto della Madonna. Ciò che di straordinario è accaduto nel mondo moderno è che la tecnologia e il mercato hanno cambiato il modo in cui guardiamo le cose, abituandoci a nuove percezioni."

Cromorama


Jennifer Golbeck

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Jennifer Golbeck è professoressa di informatica all'UMD e si occupa di studi sui social media e l'intelligenza artificiale.

Nel video Is AI Progress Stuck? | Jennifer Golbeck | TED ci spiega in poche parole, chiare e semplici, com'è davvero la situazione attuale del campo dell'intelligenza artificiale. E non è l'unica a pensarla così.

Vedremo presto, nell'immediato futuro, se le sue opinioni reggeranno al test del tempo oppure aveva ragione Sam Altman. Nel frattempo l'industria sembra prigioniera della peggiore bolla speculativa IT di tutti i tempi.


Apollineo/Dionisiaco

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Apollineo/Dionisiaco


La dicotomia che attraversa la storia dell'arte:

Dioniso, dio della vegetazione (equivalente a Osiride, Bacco) della fertilità, del vino, dell'estasi e dell'ispirazione dall'interno e dell'individualismo, è una forza opposta ad Apollo, dio del sole (equivalente a Horus) della ragione, dell'ordine, della struttura e dell'ispirazione dall'alto e della comunità.

The secret code within all art

Dichotomies


Collasso Epistemologico

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epistemological collapse
Quando l'arguto e spiritoso scrittore inglese di romanzi fantasy Terry Pratchett intervistò Bill Gates per GQ nel 1995, solo il 39% degli americani aveva accesso a un computer domestico.
Mentre parlava con l'amministratore delegato di Microsoft, Pratchett gli chiese cosa sarebbe successo se uno scrittore avesse diffuso su Internet qualcosa di atroce e diffamatorio, ad esempio un'opera pseudo-accademica di negazione dell'Olocausto. “In rete c'è una sorta di parità nel peso dell'autorevolezza delle informazioni, non c'è modo di scoprire se queste cose hanno un fondo o se qualcuno le ha semplicemente inventate’. Prevedibilmente, Gates negò la minaccia di qualsiasi tipo di collasso epistemologico. Senza offrire alcun meccanismo per metterlo in atto, il miliardario disse all'autore che “ci saranno autorità in rete... L'intero modo di controllare la reputazione di qualcuno sarà molto più sofisticato”. Google era tre anni di là da venire, Facebook sarebbe stato fondato nove anni dopo e Twitter undici. Se nel 1995 Pratchett sembrava sardonico e cinico, tre decenni dopo l'esuberanza ingenua e spudoratamente ottimistica di Gates appare oggi completamente mal riposta.

In Praise of Print: Why Reading Remains Essential in an Era of Epistemological Collapse

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Epistemology, Ontology, and Axiology in Research

Genji-Kou

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Genji-Kou monograms
The Art and Mathematics of Genji-Kō ci racconta di un raffinato gioco che si teneva tra i cortigiani di Kyoto nel periodo Heian. Prende il nome dal famoso racconto Genji Monogatari.

I giocatori dovevano percepire le differenze tra cinque bastoncini di incenso, dimostrando gusto e olfatto sopraffini agli altri. Per prendere nota delle loro preferenze usavano una notazione particolare che permetteva di iscrivere un monogramma. Ci sono 52 possibili combinazioni, esattamente come i capitoli del racconto, con in più il prologo e l'epilogo. I monogrammi fanno capolino qua e la in molte opere d'arte giapponesi.

Oran Looney