Gabriel Soares è un concept artist e illustratore brasiliano di Kuritiba, specializzato in arte tradizionale come pittura a olio, acrilici e acquerelli.
Walter Ballmer è nato in Svizzera, il 22 luglio 1923. Ha studiato a Lucerna e alla Kungstgewerbeschule. Ha lavorato presso lo Studio Bogeri nel 1947 e, 9 anni dopo, è approdato in Olivetti com graphic designer presso il dipartimento di sviluppo e pubblicità di Ivrea. E' l'autore dell'iconico logo Olivetti, di manifesti, attrezzature e campagne promozionali. Infine, nel 1971, fonda il proprio studio, Unidesign.
"Il logo Olivetti è un esempio di design senza tempo. Il proprietario deve avere a cuore il visual design, in cui ora posso confrontarmi con i prodotti Apple. Tutti i manifesti Olivetti sono molto interessanti ed emozionanti. Vorrei che Apple desse ai designer maggiori opportunità di disegnare i loro manifesti."
I concetti di Algebra Lineare sono cruciali per comprendere la teoria alla base del Machine Learning, specialmente per il Deep Learning. Danno su'idea su come gli algoritmi funzionano davvero, il che permette di prendere decisioni migliori. Quindi, se si vuole davvero essere un capire questo nuovo, importante campo, non si può sfuggire alla padronanza di alcuni dei suoi concetti.
Joel Hopkins (aka The Last Gamer) è un collezionista australiano di videogame che ama anche svelare i segreti delle tecniche di restauro. Sono passati quasi 4 decenni dalla prima ondata di macchine che hanno creato la voce economicamente più importante dell'industria dell'intrattenimento, e ruggine, danni e sporco stanno mietendo le loro vittime.
Ma c'è più di un modo di opporsi all'inesorabile passaggio del tempo.
Nel cinema il direttore della fotografia si occupa, oltre alla luce, delle inquadrature. Tra le mille possibili, la posizione scelta della macchina da presa avrà un determinato significato, e un determinato effetto sullo spettatore. E così ogni possibile montaggio in sequenza di queste inquadrature. Non solo per ciò che viene mostrato (e non mostrato), ma anche e soprattutto per il modo in cui viene scelto di farlo.
Ogni inquadratura è come se contenesse il DNA del film che la comprende, e tutta la storia fluisce in quell'immagine, che per le pellicole migliori, diventa una icona.