Per chi studia informatica e lavora con sistemi unix-like, sentire parlare Ken Thompson dell'invenzione del sistema operativo più diffuso del mondo ha quasi del mistico.
Ad intervistarlo il Brian Kernigan della bibbia dei programmatori: The C Programming Language, chiamato in gergo "il Kernigan-Ritchie". Il libro dove compare il primo "hello, world".
I Bell Labs dove questi pionieri inventavano strumenti, assiomi e convenzioni che determinano e definiscono la scienza informatica, hanno sfornato 9 premi Nobel e svariati Turing Awards.
Ecco un altro jupyter notebook molto interessante: si riesce a provare sul potente hardware virtuale dei google colab l'algoritmo di Neural Style Transfer, e si può modificare a piacimento, sempre se si è in grado di capirci qualcosa.
Homo Ludens è un libro scritto nel 1938 dallo storico e teorico culturale olandese Johan Huizinga. Si discute dell'importanza dell'elemento ludico della cultura e della società.
Huizinga suggerisce che il gioco è primario ed è una condizione necessaria (anche se non sufficiente) per l'arricchimento della cultura. La parola latina "Ludens" è il participio attivo presente del verbo ludere che è a sua volta affine al sostantivo ludus: gioco. In altre lingue assume significati leggermente diversi che è interessante confrontare.
Gli argomenti sono:
I - natura e significato del gioco come fenomeno culturale
II - il concetto di gioco come espresso nel linguaggio
III - il gioco e il contesto come funzioni di civilizzazione
IV - il gioco e la legge
V - il gioco e la guerra
VI - il gioco e la conoscenza
VII - il gioco e la poesia
VIII - elementi di mitopoiesi
IX - la forma del gioco in filosofia
X - la forma del gioco nell'arte
XI - il gioco in occidente
XII - l'elemento ludico nella civiltà moderna
Black Rose Wars di Ludus Magnus Studio è nato dal solito kickstarter di successo. Come tale trabocca di componenti dettati dall'esigenza di definire extended goals che aumentano complessità e "valore percepito" del gioco, ma anche il suo profitto complessivo per il produttore.
E' la classica guerra tra maghi, da 1 a 6, su un tabellone che si compone di stanze esagonali, ciascuna con i suoi effetti, un sacco di miniature e ben sei diverse scuole di magia che si possono usare contemporaneamente. Il mix di elementi di altri giochi, Talisman e Magic tra i tanti, non è perfettamente riuscito. Le continue fasi di admin per aggiornare questo o quel (micro) contatore spezzettano un po' l'azione e l'approccio iniziale sembra più ostico di quanto non sia in realtà, il gioco occupa un intero tavolo ed il vero problema è che non è facilissimo destreggiarsi nella miriade di opzioni a disposizione che rendono il gioco poco controllabile per sé e per gli avversari. Gli proprie azioni sono devastanti solo superficialmente, ed in realtà l'unico effetto reale è di aumentare il proprio punteggio. Più "basket" che "calcio" insomma.
Nonostante tutto è comunque una esperienza visiva suntuosa che cresce partita dopo partita nell'imparare a conoscere il vero potenziale di tutto l'arsenale di effetti devastanti, evocazioni, trasmutazioni, necromanzie e illusioni. Per non parlare della possibilità di modding e house rules che si possono effettuare su una cascata di materiali del genere.
Sponsorizzato dall'azienda di Redmond, Mono è un'implementazione open source nata nel 2004 del .NET Framework di Microsoft, basata sugli standard ECMA per C# e Common Language Runtime.
E' una delle soluzioni più interessanti per lo sviluppo di applicazioni cross-platform, anche se la comunità è un po' guardinga sullo stato delle licenze di alcuni componenti delle librerie del codice originale di proprietà di Microsoft.
Boku no Natsuyasumi (ぼくのなつやすみ, "la mia vacanza estiva") è un gioco del 2000 per Playstation, parte della serie "Boku no Natsuyasumi", che ricorda The Inaka Project del quale abbiamo parlato di recente.
Il gioco ruota attorno a Boku, un bambino di 9 anni mandato da suo zio e sua zia nella campagna boscosa del Giappone. Ogni giorno è un'avventura. Boku è lì perché sua madre è nell'ultimo mese di gravidanza. Il giocatore lo controlla per i 31 giorni dell'agosto 1975 (in Giappone, una vacanza estiva, chiamata natsuyasumi (なつやすみ) dura un mese).
Si esplora l'area di gioco e si possono prendere insetti e metterli l'uno contro l'altro, raccogliere tappi di bottiglia, volare un aquilone, o semplicemente rilassarsi.
Kaz Ayabe, il game designer, voleva realizzare una simulazione del mondo reale, del cosiddetto "slice of life". I dintorni sono ispirati alla cittadina di Tsukiyono, nella prefettura di Yamanashi (vicino al monte Fuji).
Il gruppo ha presentato la prima bozza nel dicembre 2018 e vengono identificati sette principi fondamentali:
- Controllo e supervisione umana
- Robustezza tecnica e sicurezza
- Privacy e governance dei dati
- Trasparenza
- Diversità, non discriminazione ed equità
- Benessere sociale e ambientale
- Responsabilità
Nel frattempo l'industria si sta muovendo molto in fretta principalmente secondo logiche di mercato. Per non parlare di quello che staranno facendo i militari, visto che tendono ad essere tecnologicamente avanti. Ai tempi di Napoleone sul campo di battaglia si "giocava a scacchi", e questo continua ad essere più e meno sempre vero. Ma temo che presto la guerra comincerà ad essere quella dipinta da Kojima in Metal Gear.
Game Upscale è il subreddit dove i modder usano le tecniche del precedente articolo per fare upscale delle texture con l'aiuto dell'intelligenza artificiale.
La cosa si fa interessante perchè si tende a pensare che la AI si applichi al futuro, invece può migliorare, o rovinare, anche le opere del passato.
Non è difficile immaginare quindi infinite versioni di tutti i capolavori open source, in questo o quel "flavor", eliminando il rosso o la violenza, o aggiungendola, rimuovendo o sostituendo il tal attore o il tal strumento, variandone stile, cadenza e timbro, glissando su temi controversi o aggiungendone e cambiando completamente il finale, magari in base a feedback rilasciati durante la fruizione dell'opera.
Una amplificazione culturale forse imprevista. Soltanto uno dei frammenti di futuro che ci aspettano.