Il Social per Puristi: Itter.sh

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itter.sh è una fuga dal rumore (e dalla stupidità). Si tratta di una piattaforma di micro-blogging a cui si accede interamente tramite SSH, ed è inutile sottolineare come sia questo il dispositivo anti-idioti. Nessun browser web. Nessun JavaScript. Niente scorrimento infinito di “contenuti” algoritmici. Solo l'utente, il terminale e 180 caratteri alla volta (“eets”).

Perché? Perché i terminali sono belli.
Perché meno è meglio.
Perché a volte è sufficiente digitare.


Fabian Oefner

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Fabian Oefner Kintsugi Vase
Nel lavoro di Fabian Oefner siamo immersi in una profonda esplorazione delle intricate connessioni tra tempo, spazio e realtà. Attraverso il suo lavoro, Oefner crea momenti e spazi che mescolano i confini tra il reale e l'immaginario, creando un delicato equilibrio tra autenticità e invenzione.

Il processo artistico di Oefner è molto metodico e richiede un'ampia ricerca e sperimentazione, oltre alla collaborazione con esperti in vari settori.

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Luciole Math

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luciole math font
Luciole Math è un carattere scientifico sviluppato per gli accademici. Il progetto è il risultato della collaborazione tra il Centre Technique Régional pour la Déficience Visuelle, lo studio typographies.fr e il matematico Daniel Flipo.

Questa estensione del progetto originale Luciole ha ricevuto una sovvenzione dall'associazione PEP69 e il sostegno dell'associazione GUTenberg. L'obiettivo era quello di creare un nuovo font di riferimento per le scienze, più accessibile e capace di rispondere alle diverse applicazioni della matematica, dall'ingegneria all'insegnamento.

[via]

Lo Stile Playstation

Lo spazio dei giochi indie ha visto un rapido aumento dei giochi che emulano lo stile dell'era della prima Sony Playstation. Ma come funzionava la PS1? Perché i giochi avevano quell'aspetto ora così riconoscibile? E come si possono ricreare questi effetti?

Argomenti trattati: Texturing, Model View Projection, rasterizzazione, Perspective Division, Affine Texture Mapping, Vertex Colors, Gouraud Shading (Vertex Lighting), Silent Hill Fog, Distance Fog, Quantizzazione, Dithering.
Why Did PS1 Games Look Like That?


Etymonopoly

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Etymonopoly
Nell'Etymonopoly, il monopoli etimologico, si risparmiano parole al posto del denaro per comprare lingue invece di strade.
I giocatori che si spostano sulle vostre lingue devono "pagarvi" in parole invece dell'affitto.
Ci sono anche carte “Cambiamento” e “Scoperta” che innescano eventi casuali.
Una volta ottenute tutte le lingue di una famiglia (colore), si può acquistare una ricostruzione (invece di una casa). Con 4 ricostruzioni di una lingua si può acquistare una proto-lingua (hotel).

Lo scopo del gioco è acquistare tutte le lingue per poter ricostruire il proto-indoeuropeo e vincere la partita.

Neto per scherzo da Ryan di Starkey Comics (facebook), ora è diventato una realtà print'n'play.


Osservazioni - Shani Zhang

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21 Observations - Shani Zhang
Skin Contact è la newsletter di Shani Zhang, un'artista che dipinge persone ai matrimoni.

Il suo "21 observations from people watching" racconta in modo semplice ed efficace la potenza dello spirito di osservazione e quanto possono rivelare di sé le persone mentre conversano, si muovono, interagiscono.

"Osservo la persona che ride più forte. La cosa più sorprendente non è il volume, ma il tono febbrile. Con il passare della serata, inizia a sembrare più disperata. La loro gioia ha un che di logorante; è estenuante da portare perché nasce dal desiderio di sembrare sempre felici e di rendere felici gli altri."

Il più antico Lungometraggio Animato: Prince Achmed

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The Adventures Of Prince Achmed, del 1926, è il più antico lungometraggio animato sopravvissuto e giunto fino a noi. Dopo 99 anni, la magia del suo stile è ancora intatta.

“Non ho mai visto nulla di simile”, dichiarò la sua regista, Lotte Reiniger, a proposito della reazione alla prima berlinese del Principe Achmed. “Applaudivano ad ogni effetto, dopo ogni scena”.

The forever film - Animation Obsessive

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Hannah Arendt - The Human Condition

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hannah arendt vita activa the human condition
Hannah Arendt, oltre 60 anni fa, nel suo libro "The Human Condition".

Pag. 1: le persone che sono scollegate dalla condizione umana sono ossessionate dallo spazio esterno e vogliono “sfuggire alla prigionia dell'uomo sulla terra”.

Pag. 2: queste persone sono “orientate a rendere la vita artificiale”, come la realtà virtuale.

Pag. 3: vorranno creare “macchine artificiali che si occupino del pensiero e del parlare... diventeremo schiavi indifesi alla mercé di ogni aggeggio possibile, non importa quanto micidiale”.

Pag. 4: gli scienziati hanno già dimostrato (con lo sviluppo della bomba atomica) di creare cose pericolose ma di essere “gli ultimi a essere consultati sul loro uso”. Quindi ogni previsione che uno scienziato fa sull'uso di una nuova tecnologia è del tutto inutile: saranno i politici e i tiranni a decidere come usarla.

Pag. 5: in questo tipo di società la libertà diventa quasi priva di valore, perché le persone sono private delle “attività più elevate e significative per le quali questa libertà meriterebbe di essere conquistata”.

Pag. 6: le persone che perseguono questa fuga dalla condizione umana stanno creando “l'alienazione del mondo moderno”.

Pag. 7: essi abitano “un mondo ‘artificiale’ di cose nettamente diverse da tutti gli ambienti naturali”, così che le loro innovazioni tecnologiche porteranno a un inevitabile degrado dell'ambiente e a un distacco dal mondo reale.

How Did a Censored Writer from the 1970s Predict the Future with Such Uncanny Accuracy?
The Future of Big Cities—as Predicted in 'The Decline of the West' (1922)
15 Observations on the Emerging Vertical Dimension of Cultural Conflict
12 Things I Learned from René Girard
What You Can Learn from Just Seven Pages by Hannah Arendt
How Corporate America Killed a Lifestyle That Threatened Its Dominance
Why Gregory Bateson Matters

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All There Is Podcast

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all there is podcast with Anderson Cooper
Il lutto può far sentire soli, ma parlarne e ascoltare altri condividere esperienze di dolore può essere di grande aiuto. Anderson Cooper esplora il lutto in tutte le sue complessità. In discussioni commoventi e oneste, apprende da altri che hanno vissuto perdite che hanno cambiato la vita. Il podcast parla delle persone perdute, di quelle lasciate alle spalle e di come si può continuare a vivere, con la perdita e con l'amore.

Stephen Colbert: Grateful for Grief